Quello del cinema
sembrava un mondo di lustrini e sorrisi, ora non più
di
Marina Zinzani
Adesso
c’è anche Dustin Hoffman. L’altro giorno c’era Kevin Spacey. Si sta allargando
a macchia d’olio la denuncia, anche a trent’anni dei fatti, sulla condotta poco
ortodossa di personaggi importanti, attori, registi, produttori di Hollywood e
non solo.
Altre
riflessioni. La magia del cinema, l’attore amato, l’attrice proprio brava che
affascina: il mondo di lustrini che appare sulle passerelle, a Cannes, a
Venezia, alle serate degli Oscar, tutti sorridenti, vestiti elegantissimi, e
poi si scopre un sottobosco di molestie, violenze perlomeno psicologiche se non
fisiche.
Il
sottile pathos verso un attore, verso i suoi film, difficilmente sarà lo stesso
dopo aver saputo di lui cose poco gradevoli. Il dubbio verrà anche per chi non
è ancora stato sfiorato dalle accuse.
Lo
sguardo sporcato, verso il cinema. Certo, delle cose si sono sempre sapute. Ma
non che il marcio fosse così in profondità, così diffuso. Che si parlasse di
violenze. Lustrini, lifting, botulino, sorrisi: si invidiano le dive, e ora,
chissà…
E’
un altro film, questo, un film corale, dal sapore drammatico con continui colpi
di scena. Sarà difficile guardare la foto in copertina di un’attrice senza
chiedersi se anche lei ha conosciuto Harvey Weinstein o un altro personaggio
simile.
Se
il cinema serve a sognare, anche quei sogni ora sono stati sporcati.
Eh si.. i veri uomini sono altri ...non queste mascherine di celluloide...
RispondiEliminaM. Cristina