(ap) Bologna, il
giorno della strage, il 2 agosto del 1980: il più grave atto di terrorismo
compiuto nel dopoguerra, 85 morti e oltre 200 feriti, quel sabato d’estate, per
lo scoppio di un ordigno a tempo lasciato in una valigia nella sala d’aspetto
di seconda classe, nella stazione della città.
Tra gli esecutori
materiali, individuati alcuni esponenti dei NAR, un’organizzazione terroristica
di estrema destra. Senza esito finora le indagini sugli eventuali mandanti, e
per questo non sono mancate aspre polemiche dei familiari contro le istituzioni
dello Stato, sono emersi degli elementi sui rapporti tra ambienti della
criminalità organizzata e servizi segreti deviati.
Un atto della strategia della tensione? Un avvertimento fascista contro le indagini in corso? «I terroristi hanno commesso un solo errore – ha scritto Lidia Secci, madre di una delle vittime – compiere la strage a Bologna».
Un atto della strategia della tensione? Un avvertimento fascista contro le indagini in corso? «I terroristi hanno commesso un solo errore – ha scritto Lidia Secci, madre di una delle vittime – compiere la strage a Bologna».
Puo'una sola coscienza , reggere il peso di tanto senso di colpa?
RispondiEliminaMambro e Fioravanti , ancora oggi, si dichiarano estranei alla vicenda, e' realta? o forse neanche loro avevavo immaginato l'inferno che sarebbe stato; Urla disperate, polvere. sirene , sangue, macerie troppo pesanti da spostare a mano...morti, tanti morti.
No, nessuna coscienza puo' reggere tanto, ecco forse perche' non sapremo mai come andarono veramente i fatti.