Una vita di passioni e
di scoperte, il cinema di Ingrid Bergman. E la sua vita così ricca
di Marina Zinzani
La
passione, l’eleganza, il coraggio: forse in queste parole si condensa la vita
di Ingrid Bergman. Ha rappresentato un appuntamento con personaggi inquieti,
forti, veri, personaggi dei suoi film che sono rimasti nella memoria.
Quando
incontra Roberto Rossellini è l’attrice più famosa del mondo, di una bellezza
particolare. Lei gli ha mandato una lettera, in cui scrive il suo desiderio di
girare un film con lui, gli scrive che in italiano conosce solo due parole: “Ti
amo”. La passione sconvolge le loro
vite, Rossellini sta con Anna Magnani, che scatenerà la sua rabbia
rovesciandogli addosso un piatto di spaghetti. Altro tempo. Si pensa alla Dolce
Vita, ai paparazzi, a Roma come città
del cinema che fa sognare. Siamo negli anni 50, l’Italia è da poco uscita dalla
guerra, i sogni servono. Ingrid invece, quando arriva in Italia, ha lasciato
negli Stati Uniti un marito e una figlia, quella figlia che non rivedrà più per
anni.
La
passione per Rossellini, scandita da film insieme e dalla nascita di tre figli,
ha un prezzo alto da pagare: non solo la fine del suo matrimonio e la lontananza
dalla figlia, ma anche la messa all’indice di Hollywood, che non tollera questa
relazione, per i tempi scandalosa.
Deve
essere stata felice a Stromboli, mentre giravano il film. Chi la ricorda ancora
la descrive gentile, sorridente, alla mano, semplice. C’è la camera in cui dormì durante le riprese
del film “Stromboli”, camera con tante sue foto, e il rivederla fa tornare
indietro nel tempo, in cui il cinema raccontava grandi storie d’amore, di
passione.
E
l’amore e la passione si trovano in ogni sua interpretazione, le donne che
interpreta sono forti, o fragili, ma coraggiose, qualcosa di lei si intuisce
nei suoi personaggi. E poi ci si ricorda… Casablanca, Humphrey Bogart, il lungo
bacio… Giovanna d’Arco… Per chi suona la campana… E Anastasia…
Stupenda
l’interpretazione di Anastasia, quella che doveva essere la figlia dello zar
rimasta in vita dopo l’eccidio della famiglia, ce la ricordiamo con Yul
Brynner, è rimasta nella memoria. Interpretazione da Oscar, il ritorno ad
Hollywood che dopo anni l’aveva perdonata.
Le
scelte di Ingrid sono scandite dalla ricerca di ruoli interessanti,
controversi, e come non ricordare allora “Sinfonia d’autunno” con Ingmar
Bergman. Tornata in Svezia col terzo marito, la fine del matrimonio con
Rossellini alle spalle, girerà questo film, una delle sue migliori
interpretazioni. Una pianista di fama che torna dopo tanto tempo dalla figlia
che ha trascurato, una Liv Ullmann che impersona la sofferenza
dell’abbandono. Due donne che si
scontrano, che si rinfacciano di tutto. Una madre che ha seguito il suo
talento, la figlia che rivendica il non aver avuto l’affetto desiderato. Qualcosa
di suo, pensando alla figlia che aveva lasciato negli Stati Uniti, oppure solo
cinema?
Cinema
e vita si sono intrecciati e sopra a tutto c’è una donna che ha portato avanti
le sue scelte con coraggio, alla luce del sole. E con la gentilezza e la
nobiltà d’animo che tanti le hanno
riconosciuto.
Nessun commento:
Posta un commento