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Natalie Wood

Un volto bellissimo, il mistero di una fine improvvisa

di Marina Zinzani

Natalie Wood è morta troppo presto. Questo si pensa ora, a distanza di tanti anni dalla sua morte misteriosa, e questo si pensava allora, nel lontano 1981, quando il suo corpo fu ripescato in mare. Scivolata, caduta sotto effetto dell’alcol, o altro: non si sa la verità. Si sa solo che aveva il terrore dell’acqua fin da ragazzina, quando cadendo in fiume si era rotta un polso. Non sapeva nuotare.
Era il suo destino forse che sentiva, l’acqua come qualcosa di nefasto che l’attendeva in futuro. C’erano solo lei, il marito Robert Wagner e l’attore Christopher Walken sullo yacht quella notte. Malessere, tentativo di farla finita? Disgrazia? O altro? C’è un’indagine, riaperta, in corso.
Quello che si ricorda di Natalie Wood è un volto bellissimo, una freschezza del viso ed anche recitativa che si era potuta ammirare in “Splendore nell’erba” del 1961, con Warren Beatty, la regia era di Elia Kazan. Incarnava allora la ragazza piena di vita che ha ancora tutto il futuro davanti, con gli entusiasmi, le ribellioni, le aspettative dell’età giovane. Il primo amore che non è mai quello definitivo in genere, ma pure unico, perché senza ricordi negativi che possono rendere sospettosi, diffidenti, se non già disillusi.
La ricordiamo anche in altri film come “Gioventù bruciata” con James Dean, in “West Side Story”. Negli ultimi anni si era ritirata dallo schermo, e risposata con Robert Wagner.
Il suo yacht “Splendour”, in ricordo del famoso film con Beatty, ha segnato la sua vita, il suo corpo fu ritrovato al largo dell’isola di Santa Catalina. Ogni volta che si incrocia il suo volto si pensa ad una vita spezzata così precocemente, sarebbe tornata sulle scene prima o poi, immaginiamo, avremmo visto altri suoi film. Con la sua bravura, bellezza, quel qualcosa che hanno solo pochi attori.

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