sabato 30 settembre 2023

Quando una pesca racconta il sentimento

di Marina Zinzani

Si parla molto in questo periodo dello spot di Esselunga. Una bambina, figlia di separati, cerca di riavvicinare i genitori simulando il regalo di una pesca della madre al padre. La realtà è diversa, la madre non ha pensato all'ex marito, non ha comprato per lui nessuna pesca, ma forse il gesto servirà a riaprire il dialogo interrotto, in quella sorta di fantasia, slancio, desiderio e coraggio che hanno i bambini.
La famiglia felice è lontana, quella dipinta da tante pubblicità. È una famiglia frammentata, fatta di tre persone che vivono la sconfitta, con i volti degli adulti indurito e lo sguardo malinconico dei figli. Una rappresentazione questa, in un contesto di spot pubblicitario, che fa discutere, che ha certamente colpito.
Per una volta non si suggerisce che la felicità sia avere una cosa, un prodotto, ma si dà importanza al gesto. Un gesto d'amore. La piccola gioia nel volto della bambina è data da qualcosa che lei fa, e che sembra funzionare, e non che lei ha. Quasi un essere al posto dell'avere. Il gesto che commuove quasi, nel puerile tentativo di riparare un sentimento frammentato.
Essere quindi, al posto dell'avere un oggetto, essere malinconici con i genitori distanti, essere attivi, coraggiosi, sognatori, in un mondo di adulti provati, che navigano a vista, che si sono perduti. Essere determinati a non soccombere, anche regalando una pesca.

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