(ap) Cos’è un frammento di vita?
Campo di lavanda a Montecarlo (Lucca) (foto ap) |
E’ leggere Fernando Pessoa scorrendone lentamente le pagine prima di dormire, e non brontolare se poi il grosso libro viene usato per fermare la finestra di camera, che sbatte per il vento.
È indugiare in macchina dopo essere giunto a casa, mentre fuori continua a piovere a dirotto.
È cucinare gli spaghetti alla carbonara, sapendo che è il piatto preferito degli ospiti.
È sentire nell’aria il profumo dei broccoletti stufati preparati da mia madre, mentre la cucina è vuota ed è ormai da tempo che non posso più gustarli.
È correre affannosamente sul campo da tennis, credendo che dall’altra parte della rete ci sia Nicola Pietrangeli a farti giocare da campione.
È essere certo di aver visto all’improvviso un campo di lavanda fiorita, mentre vai al lavoro fuori città in una rigida giornata d’inverno.
È attendersi la carezza di una donna al ritorno a casa dopo una giornata faticosa di lavoro, dimenticando che nessuno è lì ad aspettarti.
È continuare a perdere tempo chiacchierando con Piero (C.), senza sentirsi in pena perché Gustavo (Z.) e Franco (C.) ti attendono per cena.
È lasciare che il tuo cane cerchi con il muso la tua mano, per riceverne una carezza dopo averti atteso tutto il giorno.
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