di Fausto Bottici
(ap) Gli amici raccolti intorno alla tavola per un affettuoso saluto, dopo anni di lavoro trascorsi insieme; qualche riflessione anche nei giorni successivi da parte di chi vi ha partecipato. Tribunale di Pisa, ciao (su Pagine Letterarie 23/3/14) era dedicato a quel momento, personale, eppure condiviso con molti.
Penso che solamente le persone da lei descritte, quelle che, seppur mal retribuite, hanno lavorato anche di notte per raccogliere briciole di prove, quelle che per terminare un lavoro urgente hanno sacrificato ore della propria vita familiare, pur sapendo che non sarebbero stati retribuiti, solo queste persone potranno leggere ciò che ha scritto comprendendone appieno il significato.
E penso anche che come è successo a me, il ricordo di tanti di quei momenti potrebbe forse provocare la caduta di una lacrima dal sapore misto di nostalgia, rimpianto, orgoglio, ma soprattutto soddisfazione per aver fatto il proprio dovere, accanto a lei.
E penso anche che come è successo a me, il ricordo di tanti di quei momenti potrebbe forse provocare la caduta di una lacrima dal sapore misto di nostalgia, rimpianto, orgoglio, ma soprattutto soddisfazione per aver fatto il proprio dovere, accanto a lei.
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