Poi c’è stato, da parte di quegli sciagurati, un gesto improvviso e cattivo: sei rimasta gravemente ferita dopo quel gesto. Non si sono preoccupati di nulla, né di tè né degli altri passanti.
Essi, con quel gesto e dopo di esso, ti hanno lasciato
agonizzante sulla strada, e tu hai rischiato persino di morire brutalmente,
investita da qualche auto di passaggio.
Alcune
persone buone ti hanno visto però; ti hanno soccorso e curato, portandoti in un
luogo sicuro, ma eri molto scossa, abbiamo visto tutti il tuo sguardo
sempre impaurito. Non riuscivi a guardare in faccia quelli che ti avevano
aiutato, né a manifestare il tuo sollievo e la tua gioia. Lo sguardo era sempre
rivolto altrove, quasi cercassi ancora le persone con le quali eri stata in
precedenza, chissà se ti sei chiesta il perché di tanta perfidia, il motivo per
cui delle persone amate possono diventare di colpo tanto cattive e prive di
riconoscenza.
Sei
rimasta poco tempo nel nuovo luogo, pur sicuro; sei scappata all’improvviso
senza una ragione; lì ti accudivano, dopo aver curato le ferite; ti davano
delle carezze; ti aiutavano ad uscire dall’incubo. Eppure, nulla di tutto ciò è
bastato. Sei scappata da lì, una notte, mentre eri sola, addirittura a forza,
riuscendo a trovare una strada per andartene. Non hai creduto che ci fosse
ancora per te un affetto, forse hai immaginato che quella fosse una punizione
ulteriore, hai creduto di trovarti in una prigione, oscura e pericolosa, e non
in un luogo dove poter rinascere nell’affetto di altri. Così, te ne sei andata,
cercando libertà, senza vincoli e costrizioni, come fossi un’aquila nel cielo.
Abbiamo
compreso perché sei fuggita, la paura è stata troppo forte, lo spavento è stato
immenso, magari eri stanca di subire maltrattamenti, così non hai creduto che
per te ci potesse essere ancora un po’ di amore. Però, ora torna indietro, ti
aspettiamo.
PS. Nina. Chissà qual era il suo nome. Così, però,
è stata soprannominata una cagnetta trovata, gravemente ferita, un giorno,
sulla superstrada FI-PI-LI. Qualche sciagurato l’aveva gettata dal finestrino
di una macchina in corsa, come se fosse un rifiuto di cui sbarazzarsi in
fretta. Chissà qual è stato il motivo di quel gesto. Alcuni viaggiatori hanno
raccolto la cagnetta, le hanno prestato soccorso e l’hanno condotta in una
struttura che accoglie cani abbandonati in vista di affidarli a chi li possa
amare. Una mattina, non hanno più trovato Nina. Nella notte, aveva addirittura
rotto la rete di recinzione ed era scappata via. Chissà dove.
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