di
Cristina Podestà
(Immagini e ricordi, al tramonto)
Il fruscio della marea
(PL, 21/8/16), poesia dolcissima. La contemplazione del trascolorare del cielo
porta a lasciarsi andare nel 'mare dell'infinito', ove nessun tocco umano,
nulla di terreno potrà rompere l'incantesimo. Le sensazioni, il frullo, i
rumori del mare e della terra, parlano nel presente rivestendo l'immagine di
poesia, rivisitando l'altrui persona e trasfigurandone i tratti fisici e
psicologici tanto da farne una visione eterea e smaterializzata. Le lacrime (o
gli spruzzi?) scendono nel silenzio e nel ricordo di chi non c'è più o, forse,
non c'è mai stato come immaginato.
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