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Dall'insoddisfazione all'armonia

di Cristina Podestà

Quanto più si invecchia, tanto più ci si accorge delle banalità della vita alle quali abbiamo dato troppo spazio. 
Di insipide soddisfazioni viviamo nella giovinezza. Il denaro, le “amicizie” (tranne pochissime, sono definiti tali i rapporti che, in realtà, sono solo semplici conoscenze), l’apparenza, la bellezza, l’arrivismo. 
Molte persone hanno tutto: salute, bellezza, soldi ma anche loro paiono incompleti, senza gioia, privi di gaiezza. Altri sono cupi e tristi perché devono lavorare per vivere, oppure perché sono avviliti da una vita insoddisfacente.
Ciò che porta la serenità, definibile anche gioia, non sono certo i beni materiali. Quelli danno una parvenza di felicità. 
La vera conquista è avere dei sentimenti, voler bene ed essere amati, godere del privilegio di essere nei pensieri di qualcuno, sentirsi importanti per coloro ai quali possiamo anche essere utili.
Armonia e tranquillità, con noi stessi e con gli altri. L’età della saggezza suggerisce questo. Non gloria o potere, ma sensazioni positive che rendono alle nostre giornate, il valore di essere pienamente vissute. 

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