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Un americano in paese

La vita a Gèsoli, l’immaginario paese della Sardegna: il legame tra Nino e l’ “Americano”, come veniva chiamato il figlio di Pinotta Ghisu, la bottegaia

di Bianca Mannu

Quando, ormai da fanciulla, mettendomi in mano il serbatoio della pompetta del flit, nonna Annetta mi mandava a comprare un quarto di ddt, aggiungeva: “Vai da Pinotta Ghisu, eh!”. Allora io, di rincalzo, vociavo: “Dall’Americano?”.
Per tutti a Gesòli, l’Americano era il figlio di Pinotta Ghisu. Ma nonna Annetta, se aveva una certa considerazione della donna, esecrava suo figlio e, potendo, non lo menzionava neppure col soprannome.
Ranieri era stato e rimaneva “s’aremigu”, il diavolo, a causa della presunta perniciosa influenza che l’allora giovane scavezzacollo avrebbe esercitato nei confronti dell’anima candida di Nino.
In realtà i due erano quasi coetanei. Erano stati per breve tempo anche compagni di scuola e di classe, considerato che Ranieri ne venne espulso alla seconda per la pluriripetenza e per l’indisciplina.
Se costui era un discolaccio, Nino, sotto quella fisionomia delicata, forse lo eguagliava. Per lo meno era questa l’opinione di Pinotta. E la ribadiva ogni volta che veniva interpellata dalle pettegole, specialmente se si trovava a debita distanza dalle orecchie di nonna Annetta. Quest’ultima - come si sa - spesso le affidava il bucato e le faceva anche qualche regalia.
Certo, io non sono stata testimone diretta di tutto ciò che riguarda i due fringuelli e di altri strani accadimenti. E neppure mi son curata di verificare - non avrei potuto concepirlo né farlo! - se i fatti che racconto come veri, si davano davvero come li ho casualmente raccolti, un po’ da mia mamma, un po’ da nonna, un po’ da tzia Filippina, in situazioni in cui, senza sembrare, ero ascoltatrice attenta e apparentemente occupata in giochi molto infantili. Così loro, le casuali narratrici, si sentivano sicure e parlavano con assoluta libertà.

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