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Simile ad una gemma

La spiaggia di Monti d'Arena a La Maddalena, Sardegna (foto ap)
La fotografia di paesaggio è spesso banale, qui rocce e spiagge formano una cavità che raccoglie una gemma, con la complicità di bagnanti ignari

di Bianca Mannu
(Commento a una foto tratta da Fotografare, un’arte che si confronta con la vita, PL, 6/5/19)

Mi ha attratto questa foto che si riferisce all’isola de La Maddalena in Sardegna, e mi ha fatto pensare. Non c’è nulla di campanilistico – per il mio essere sarda - in questa preferenza. C’è invece l’apprezzamento per come l’icona prodotta si offra come qualcosa di inatteso e insieme conchiuso, bastante a sé stesso.
Non è una comune immagine paesaggistica frontale. È come se l’osservatore avesse occupato una postazione elevata e distanziata e da lì avesse raccolto entro il rotondo abbraccio del suo occhio tutta la congruità possibile, così che ciò che pure è un paesaggio risulta definito come un manufatto.
Rocce e spiagge formano una sorprendente cavità entro cui uno specchio blu riluce sotto i raggi radenti radente del sole con le stessa definita compattezza d’uno zaffiro enorme. Aguzzando lo sguardo s’intravede un rado formicolare come di insetti: sono i cultori della tintarella.
Loro, i bagnanti, cui è concesso il privilegio di essere dentro l’oggetto, sembrano destinati a non concepire lo stupore d’una bellezza offerta alla non possessiva contemplazione.  

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