(ap) Stop all’accesso delle grandi navi a Venezia. Gabriele
Muccino, regista e sceneggiatore di tanti film (L’ultimo bacio, 2001; Ricordati
di me, 2003; La ricerca della
felicità, 2008; Sette anime,
2008; Quello che so dell’amore, 2012)
è il promotore di una petizione (www.change.org), rivolta agli amministratori pubblici - e a tutta l'opinione pubblica -, per sollecitarne l’attenzione sulla necessità della
salvaguardia di Venezia, una città “costruita su fondamenta in legno
millenarie”, di fronte al rischio enorme
che corre in questo momento, l’ennesimo. L’ingresso in laguna delle grandi navi
turistiche e il loro attracco ad un palmo dalla terra-ferma minacciano ogni
giorno quelle fragili fondamenta. Ecco le sue parole:
di Gabriele Muccino
Vi chiedo di dimostrare, a nome del mondo che ci osserva, la
vostra saggezza nell’interdire immediatamente l’ingresso delle Grandi Navi
nella rotta turistica di Venezia.
Sapete meglio di me che le fondamenta della città non sono altro
che millenari pali di legno sui quali si posa in un assoluto miracolo di
ingegneria, l’intera città.
E’ innegabile che le immense eliche di quelle spaventose navi
che attraversano i grandi canali, erodano spaventosamente il fondale arrivando
a togliere solidità alle suddette fondamenta della città. Il risultato è che
verrebbe tutto giù come un castello di carte.
Non voglio nemmeno pensare a cosa accadrebbe se solo una di
queste navi grandi quanto interi quartieri, sbagliasse per pochi centimetri
manovra e col suo inimmaginabile abbrivio, si schiantasse sulla città.
Mi permetto di considerare e far presente in modo trasparente il
mio pensiero che ritiene questa scelta una bomba ad orologeria, ma soprattutto
espone i responsabili della Regione, il Sindaco Giorgio Orsoni, gli
amministratori, ad entrare per sempre nella Storia appena una delle cose che ho
elencato dovesse sciaguratamente verificarsi. E credetemi, è questione solo di
tempo.
Entrare nella Storia, può essere un vanto se si fa l’Italia, ma
una vera gogna eterna se la si distrugge. Certo questo non può considerarsi un
atto d’amore verso la città né un atto di tutela. Cos’è dunque?
La storia è fatta di errori che se perpetuati si trasformano in
scempi e vergogne che il tempo non ha mai cancellato né dimenticato. Essere
responsabili della distruzione di Venezia vi renderebbe certamente eterni, ma
nell’immagine più fosca che io possa immaginare.
Vi chiedo dunque come milioni di italiani e di coloro che nel
mondo stanno venendo a conoscenza di quello, non nascondo la mano, considero un
totale black out della ragione che si
sta consumando in una delle città più uniche, conosciute, rispettate e magiche
al mondo, di ripensarci come solo i Grandi sono capaci di fare. Ripensateci
dunque. Ripensateci subito!
Fate la storia, ma fatela da eroi. E gli eroi veri sono quelli
che si fermano prima della disfatta.
Fateci festeggiare riportando Venezia ai veneziani, agli italiani, all’umanità a cui appartiene come insostituibile patrimonio culturale e storico.
Fateci festeggiare riportando Venezia ai veneziani, agli italiani, all’umanità a cui appartiene come insostituibile patrimonio culturale e storico.
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