(ap)
Quando l’amata scivola verso ombre ignote, strappata di forza alla vita, il
dolore si mescola alla rabbia e all’impotenza; è difficile che possa attutirlo
il suono di dolci parole di consolazione che giungono da lontano.
di Serena Biagini
Respiro affannato..
Dietro la porta
socchiusa..
Sento..
Silenzio oscuro rotto
da nenie sommesse..
Ricordo..
La tua pelle bianca e
il sorriso..
Che apriva alla vita..
Vorrei..
Vorrei tenerti ancora
vicina
Alla mia pelle..
Sentire l’odore di
prima..
Ma..
Non c’è più nessuno
spazio per noi..
Sei sola nell’agonia..
E resto inerme,
affranto..
Di fronte al tuo tempo
ormai esaurito..
Se tu fossi qui mi
diresti :
“Dai non piangere.. verranno
giorni migliori..
Ci ritroveremo nello
spazio infinito,
nel vento che muove le
foglie del giardino..
Negli occhi del nostro
bambino…”
Ma io non riesco a
consolarmi
Vorrei da guerriero
combattere la morte..
Per portarle via una
goccia di quel prezioso sangue..
Che sia per me
ancora.. Speranza!
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