di Marina Zinzani
(Commento di Angelo Perrone)
(ap) La casa dove visse la coppia Boschi – Di
Stefano a Milano, donata al Comune e aperta al pubblico dal 2003, non ospita
soltanto una straordinaria selezione di opere pittoriche del Novecento italiano,
raccolte pazientemente nel corso di un’esistenza intera. E’ un luogo incantato,
e magico; ancora abitato dalle passioni che animarono la loro storia, in un
intreccio inestricabile tra le ragioni della vita e quelle dell’arte.
(http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/)
(http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/)
Una giovane. Un incontro. Un uomo che dopo tre
giorni le chiede di sposarla. Un’unione felice durata 42 anni. In mezzo tanti,
tantissimi quadri. Si potrebbe riassumere in queste parole la storia di Antonio
Boschi e Marieda Di Stefano.
Il sottofondo è Milano, abitavano in un
appartamento a pochi passi da Corso Buenos Aires. Quella casa si può visitare, ora.
E’ diventata una casa museo. Sembra di entrare in un altro tempo. Siamo negli
anni Trenta. L’appartamento è arredato con gusto, raffinato, elegante. La
volontaria del Fai inizia a parlare, racconta la storia di questi coniugi,
spiega che la casa è stata costruita dal famoso architetto Portaluppi e poi,
piano piano, conduce lungo le stanze…
Non ci si aspetta una cosa simile. Le pareti sono
interamente, interamente ricoperte di quadri. Più di 200. E non sono gli unici
che la coppia ha collezionato. Bisogna lasciarsi andare, farsi contaminare fino
in fondo da questo luogo, respirarlo, diventare niente per sentire e percepire,
per assorbire ogni vibrazione, mentre colori e forme entrano dentro, stili
conosciuti, gioia per gli occhi e la mente, si riesce quasi ad immaginarli i
due coniugi, il brio di portare a casa un nuovo quadro, il guardarlo a lungo, l’innamoramento,
la passione per un’opera…. Arte e passione, che è passione e incontro di anime.
E fra queste anime non ci sono solo loro due, ma chi ha dipinto tutti questi
quadri, artisti, quella miriade di
immagini che è il loro respiro, respiro
di Carrà, di De Chirico, di De Pisis, respiro e lascito di una vita… Arte che
resta oltre la loro morte, vita eterna, forse.
Sentiamo i loro sussurri in questa casa, tutti
loro, tutti insieme, De Chirico, Carrà,
De Pisis… E lei, Marieda, che guarda ed ama questi quadri come fossero suoi
figli, e lui, Luigi, che li vede diventare sempre più numerosi, bellezza e
pensieri, riflessioni, sembra di vedere e di sentire le loro voci, le voci di
tutti… La visita termina. Ci vuole un po’ per riprendersi da tanta bellezza. Ci
si sofferma, si aspetta a rimettersi nella strada trafficata. Ancora un po’ di
attesa, di silenzio. Forse non sono ancora andati via.
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