Uomo con maschere, 1930, R. Chanterou |
La fatica, le
difficoltà, gli imprevisti: i volti per mascherare la vita
Racconto
di Marina Zinzani
(Commento a Carnevale:
perché abbiamo bisogno delle maschere, PL, 16/2/18)
Sono
un padre di famiglia ora, devo pensare a far crescere mio figlio, devo essere
un punto di riferimento per lui, non fargli mancare nulla. Certo, quante cose,
e come cambia la vita.
Un figlio cambia la vita. Ora
i figli sono due, e il tempo è sempre meno. Io e mia moglie lavoriamo entrambi,
i ritmi sono veloci, a volte insopportabili. I conti fanno fatica a quadrare,
le spese aumentano, c’è un’infinità di cose da fare ogni giorno.
Mia moglie fa tanto, lo so. E io, silenziosamente, ho le mie preoccupazioni. Gli anni passano, ed io devo cercare di essere un bravo padre, ho quasi rinunciato ai miei hobby, alle cose che mi piacevano, per dedicarmi ai miei figli.
Mia moglie fa tanto, lo so. E io, silenziosamente, ho le mie preoccupazioni. Gli anni passano, ed io devo cercare di essere un bravo padre, ho quasi rinunciato ai miei hobby, alle cose che mi piacevano, per dedicarmi ai miei figli.
Adesso
ce n’è un altro in arrivo. Sarà ancora più pesante il bilancio familiare. Sono
preoccupato, ma non posso farlo vedere. E’ meglio per mia moglie, per i
bambini, devo essere forte, solido, una roccia.
A
volte le rocce si sgretolano, qualche pezzo arriva fino al mare, non si sa
perché si sgretolano, ma succede.
Nascondo
le mie preoccupazioni, le mie ansie, le mie paure. Tengo tutto per me, non
voglio far preoccupare nessuno. Eppure, la maschera che ho indossato diventa
sempre più fastidiosa. Vorrei togliermela delle volte, e ritrovare la
leggerezza dei vent’anni. Che dico? Sono pazzo?
certe maschere , a lungo andare, soffocano fino ad uccidere, e non solo metaforicamente. bella storia Marina, bella e triste, veramente.
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