mercoledì 23 ottobre 2024

Cinque elementi - Il fuoco

(foto ap)
di Marina Zinzani

Premessa. Secondo la medicina tradizionale cinese, gli elementi che governano la natura, ed influenzano l’uomo, sono il legno, il fuoco, la terra, il metallo, l’acqua. 

È rosso il colore della rabbia, fuoco che divampa, che brucia, soprattutto la ragione. Fuoco che si fa beffa dei ragionamenti, delle sfumature, e non conosce mediazioni. Nel suo divampare si possono bruciare relazioni, rapporti, perché ciò che è detto e fatto non si può annullare, rimane, sedimenta, occorre poi molto per ricucire, occorre richiamare acqua e motivazioni, la speranza di un perdono.
Il fuoco ha scaldato cuori, famiglie, dando l’identità di un nucleo, persone che trovano un’ancora, un punto di appoggio. Ed è fuoco anche la passione, che cancella legami esistenti, che si impossessa dei cuori e della ragione. Un fuoco che fa esplodere la vita, miracoloso nel suo permettere, come per magia, di vedere la realtà con altri occhi. E tornano forze inaspettate, il dolce di una pienezza del cuore. 
Anche se spesso questo fuoco non mantiene la sua fiamma magica, ma si attenua, piano piano, inesorabilmente, e a poco serve il mettere altra legna, i giochi sono in alto, in leggi non scritte, le passioni bruciano, si bruciano, gli amori svaniscono. O si trasformano in altro, lungo un percorso di maturità, accettazione, conoscenza delle molteplicità di un sentimento.
Fuoco è il passato, nei ricordi di un bambino, nello scaldare le mani sopra le fiamme, in case fredde, con il calore di qualcuno, di un padre, una madre, un nonno.
Il fuoco è la rabbia giusta, è lo sdegno detto a qualcuno o rimasto segreto, come un urlo silenzioso. L’urlo, la catastrofe, l’urlo di Munch che evoca orrori quotidiani, la saturazione della mente che fa sentire inermi di fronte alla violenza.
Il fuoco è gioia, vita e riprendere il gusto della vita, un pizzico di follia, il mettersi in gioco, il fare cose mai fatte, il non prendersi troppo sul serio, l’usare l’autoironia. È un fuoco buono, portatore di risveglio, di leggerezza, lo scaldarsi con energie nuove, alla ricerca di forme di calore.

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