La storia di Lorenzo e dei
suoi amici di infanzia Nicola e Maria ai quali è fraternamente legato. Un
rapporto che non lo protegge da atti di violenza per il segreto che custodisce
e che lo porta – in una sfida senza esito contro i pregiudizi sociali – verso
la tragedia. A distanza di tempo, la ricerca della verità su quel suicidio è
anche l’inizio di un percorso di crescita individuale
Romanzo
di Marina Zinzani
Presentazione
Si possono riparare i torti fatti, molti anni
dopo? La propria vita è delineata, tranquilla in apparenza, ma basta un niente,
un episodio e si riapre una ferita, e sotto quella ferita c’è un mare di
ricordi, di felicità effimere, di amicizie perdute, di violenze psicologiche,
di mediocrità.
Nicola si sente forse un uomo mediocre, ma
nessuno vede il segreto tormento che tiene dentro da tanto tempo, da quando
Lorenzo, il suo migliore amico, si era suicidato vent’anni prima. Lorenzo è il
ragazzo dagli occhi blu, nato dall’unione fra un marocchino e un’italiana da
cui eredita appunto gli occhi blu. Sensibile, amante della letteratura, poeta.
E omosessuale.
L’omosessuale diventa il diverso da cui prendere
le distanze, ma anche il poeta diventa il diverso, e il sensibile diventa il
diverso. A vent’anni si preferisce rimanere nella massa confortante e non
esporsi troppo, neanche per difendere il proprio migliore amico.
Nicola ha questo peso dentro: non ha difeso Lorenzo
dalle accuse di omosessualità, dalla violenza psicologica di cui è stato
vittima. Inizierà così a ripercorrere gli anni di allora, e l’amicizia fraterna
con lui.
E con loro c’era spesso Maria, bella come una
dea, sogno irraggiungibile. Un trio anomalo, nella dimensione leggera della
giovinezza e di tutta la vita davanti, piena di promesse.
Si possono riparare quindi i torti fatti? Il mare
che non si vede da un albergo diventa il pretesto per cercarlo, quel mare,
dentro di sé e trovare la verità, su ciò che si è stati, su ciò che si è
perduto.
Lorenzo, il ragazzo omosessuale dagli occhi blu,
non ce l’ha fatta. Dedicato quindi a tutti quelli che non ce l’hanno fatta,
come lui, ma che hanno lasciato un segno, che diventa seme, in un’altra forma
di vita, quella del cuore.
Il romanzo è pubblicato a puntate, in queste
date: 20, 23, 26, 29 novembre; 2, 5, 8, 11 dicembre 2017. Ognuna con brevi note
illustrative, anche per dar conto delle puntate precedenti.
LA LUNA ROSSA
(1 capitolo)
La luna nasceva, l’albero
sfioriva, il mare spariva. La luna sfioriva, gli alberi nascevano, il mare
spariva. Il mare nasceva, l’albero cadeva, la luna sfioriva.
Tutto era confuso, ogni cosa,
ogni elemento. Un vortice di nulla e di cose che apparivano improvvisamente
senza senso, irreali e vuote. La luna, le stelle, la pioggia, il mare, le foto.
Una foto che ricordava una giornata al mare, un ragazzo che metteva in mostra i
bicipiti, una ragazza che faceva una smorfia, l’altro con un mezzo sorriso.
Mare, sole, luna, spiaggia,
libri. Pagine da sfogliare, da assaporare, in cui entrare e catturare la voce e
portarsela dentro, la voce di chi c’era stato e se n’era andato. Sarebbe
piaciuto anche a lui, un giorno, vedere pubblicato un libro, che magari
qualcuno anni dopo avrebbe aperto, anche per caso.
C’era solo un muro, davanti a
sé. Era sera, la casa era vuota. Il mare che fioriva, gli alberi che sparivano.
Prese allora una sedia e l’appoggiò al muro del balcone. E allora il mare lo
inghiottì, i fiori sfiorirono, la luna si oscurò. E la luna lo prese, e se lo
portò via, e diventò rossa, un rosso mai visto sulla terra, mentre le persone
accorrevano e urlavano verso quel corpo senza vita.
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