La parola contagio, al tempo del Covid-19, ricorda decessi, pericoli: può essere associata anche a cose belle: l’amore non è
forse contagioso?
di
Marina Zinzani
La sua gioia è stata contagiosa. Anche
la sua risata. Anche il suo entusiasmo. Anche la sua passione per quella città
mi ha conquistato, sì, è stato contagioso anche in questo. Ed è stata
contagiosa la sua curiosità, quante cose ha sollecitato in me, voglia di
cercare, di sapere.
Quante persone mi hanno contagiato. Ho preso quel brio,
quell’interesse, e questo si è fatto largo in me, è entrato nelle mie cellule,
ed ogni cellula brillava di nuova luce, perché questo percorso si accomunava
alla bellezza.
L’amore è un contagio, l’assorbire un’anima, che muta per
sempre la propria. La terra è contagiata dalla pioggia, dal sole. Anche una
giornata è contagiata da umori e odori, che possono portare lievità, e quella
serenità così ricercata, definita da tanti assai meglio della felicità, donna
sfuggente e per questo un po’ crudele.
Il contagio può essere anche bellissimo. Per un giorno
vogliamo ricordare solo questo. Dimenticare. E riscrivere questa parola dentro
di noi.
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