di Marina Zinzani
Nuova vita, una nuova vita che inizia il primo dell’anno ad esempio, con buoni propositi, o dopo un evento traumatico, o quando si tocca il fondo, o quando si apre una porta particolare, dell’amore magari.
La nuova vita arriva dopo una pagina che si gira, quando non si riconoscono più le pagine precedenti, quando queste non emozionano più, e i giorni scorrono lenti e stanchi. Poi, tutto può cambiare. Può evolvere, migliorare.
Non dimenticando che non è tanto il decidere un cambiamento che muta le cose, quanto quella piuma che scende dall’alto, quell’anelito di vento che muove le foglie, quando si riesce ad intravedere un raggio di sole che lascia qualcosa di indefinito. Quando arriva una decisione dal profondo, e si è ascoltata la voce di dentro.
La vita allora può illuminarsi di nuovo. Si confida in una nuova luce. Setsuko, in riva al fiume, pensa alla rigenerazione, come la pelle che si rigenera dopo una ferita, pensa alla natura dove la morte è seguita da una nascita, la nascita di un fiore, di una pianta, di una foglia. Un piccolo mondo ricreato, in cui vivere meglio.
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