di Cristina Podestà
Il vento che passa sopra i vestiti leggeri, sembra addolcire l’aspro sapore che lei sente in bocca. Non si ricorda cosa sia successo, non lo sa. È triste, la pioggia che comincia a cadere le fa piacere, perché si sente sporca e così l’acqua la laverà.
Cosa è successo? Si sente insoddisfatta ma non ha memoria del perché. Un ragazzo titubante si avvicina. “Signora, ha bisogno di qualcosa?”. “Non so” è la risposta che riceve.
La donna è visibilmente instabile, gli occhi smarriti e vuoti. “Vuol tornare a casa?” “Non ho casa, non ho nessuno, vivo qui”.
Il ragazzo chiama aiuto, la interrogano, lei non sa, non conosce, non dice. Arriva un’ambulanza sotto una pioggia scrosciante che ripulisce l’aria afosa e pesante dei giorni precedenti.
Il ragazzo spiega ai soccorritori che ha trovato questa donna angosciata e sofferente. Se ne prendono cura, cercheranno qualche familiare.
Il ragazzo è travolto da moltissimi sentimenti, che poi sono una cosa sola. Pensa ai suoi vecchi, ai valori che gli hanno trasmesso, a quanto hanno fatto per lui. Ricorda i momenti trascorsi nella gioia e nella serenità, nella speranza che arrivi un domani.
Teme. Non vuole che nessuno possa essere solo come la signora sotto la pioggia. Rimanda così la serata prevista con amici e corre a casa ad accertarsi che tutto vada bene.
Nessun commento:
Posta un commento