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(Fondazione Besso a Roma-foto ap) |
(Angelo Perrone) Flusso lento di ombre, curve infinite intessute di passi, un mormorio di luce filtra tra le crepe dell'ignoto.
Strati danzano nel respiro sospeso, voci nascoste, frammenti di ieri che si dissolvono come polvere.
Al di sopra, un velluto scuro, un bisbiglio eterno in quiete. Sotto, il fragile specchio riflette ciò che sfuma.
Un’eco distante, labile ed eterna, un battito sfuggente, stringe ciò che mai si tocca, mentre si dissolve il ricordo.
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