mercoledì 30 novembre 2016

Restituzione, il modo di parlare dei diritti

di Marina Zinzani
(Commento a “Liberi ed eguali”, PL, 29.11.16)

Restituzione. Significato della parola restituzione. Si usa per definire qualcosa che deve essere ridato, perché ricevuto, prestato, o preso. Soffermandoci su quest’ultima parola, preso, prendere, e sull’altra, restituire, e inserendone una terza, diritti, si potrebbe scrivere la maggior parte della storia dell’umanità: la restituzione di diritti presi.

martedì 29 novembre 2016

Non perdersi nel dolore

di Paolo Brondi

Addentrarsi nel territorio inquietante della sofferenza esistenziale significa comprendere che il soffrire non è mai un'esperienza unicamente individuale, riguarda tutti, nel gioco della solidarietà che dovremmo sempre perseguire, e, per il senso che l’esistenza ha sempre, anche quando è pregna di dolore e comprende pure la morte. Solo così il dolore diventa comunicabile, oltre il muro di solitudine in cui è rinserrato chi soffre o quello difensivo o indifferente di tutti gli altri e si rende produttivo di nuove possibilità, di un nuovo sapere.

Sulla via della seta

di Marina Zinzani

Il filo di seta è fragile
quasi invisibile
crea tessuti pregiati
foulard da mettere al collo
bellezza fine e ricercata.
Le impressioni di ogni giorno sono eteree
sfumature di momenti
creano rapporti
come calde sciarpe da mettere al collo
l’amicizia, l’amore, l’umanità condivisa.

lunedì 28 novembre 2016

Rammento i miei vent'anni

di Giovanna Vannini
(Noi, e il dopo: tra ricordi della fanciullezza, malanni del presente, e quel pizzico di nostalgia)

Quando me ne andrò non lascerò un vuoto ma un pieno con diversi vuoti. Quando me ne andrò sentirò la leggerezza dell’assenza del non fatto. Quando me ne andrò sarà presto per dire che avevo finito di fare e tardi per quel tanto da fare che mi restava. Quando me ne andrò sarò il mio intero che va, verso una luce lontana, un camminamento per persona sola, un dove da arrivarci piano, da fermarsi per raggiunta meta. Quando me ne andrò rammenterò stazioni di paesi visti solo in cartolina, binari con vagoni su cui non sono salito, fermate di tram imboscate, biciclette regalate per età in crescita, pattini a rotelle per quella pista della mia fanciullezza.

domenica 27 novembre 2016

Rinascita, ogni giorno

di Marina Zinzani

Le parole che feriscono sono lame sottili, piccole incisioni nella pelle che possono dissanguare. La strada dell’amore si confonde con la strada dell’odio, il percorso diventa accidentato e buio. Alza la testa, piccola donna triste, sopraffatta in silenzio fra quattro mura, l’amore era un fantasma e grandi mani ti hanno stretto, fatto male, una voce sgradevole ti ha offeso. Ritrova la strada, piccola donna triste. Perché ogni giorno può essere una rinascita.

Come foglia

di Paolo Brondi

Te ne vai nel tempo
sotto sole e  lune
Ma senza me
Forse ti incontrerò
In una luce nuova
Luce del silenzio
e niente senza noi soli
Io vento e tu foglia

mercoledì 23 novembre 2016

Uomini, a Pompei

di Marina Zinzani

(ap) A bocca aperta, si rimane guardando tanti corpi di uomini, donne, bambini, pietrificati nel tempo, a Pompei, dopo che il Vesuvio inghiottì per sempre le loro vite. Chi erano quelle persone? I loro nomi? Quando sopraggiunse la morte? Intrappolati dall’eruzione del 79 d.C., sorpresi nel sonno o nei piccoli gesti quotidiani, racchiusi nel terrore di istanti senza fine, prima di essere sommersi da una valanga di fango.

domenica 20 novembre 2016

Viaggio in Sicilia: Festìna lente

Racconto di Valeria Giovannini

(ap) Il motto “Festìna lente” – Affrettati lentamente –, attribuito ad Augusto da Svetonio, fu associato nel ‘500 al simbolo della tartaruga con la vela, scelto da Cosimo I dei Medici come emblema della sua flotta. Unisce concetti divergenti, la lentezza e la velocità, ad indicare un’azione decisa, ma prudente. Una metafora che è anche il motivo conduttore di questo racconto di Valeria Giovannini, inserito nella raccolta “Oltre ogni lontano”, Trentini Editore, 2016. Un viaggio in Sicilia per studio è l’occasione di incontri inaspettati e sorprendenti, nei quali si rispecchiano il malessere personale del protagonista, i brividi di nuove emozioni, la sensazione di un tempo difficile da afferrare.

Atterrare a Palermo, in una giornata tersa e inondata di sole, è un’emozione: pare che l’aereo plani direttamente sul mare. Sono le due di pomeriggio di una domenica di giugno e, quando si spalanca il portellone anteriore, mi sembra di essere in una fornace. Ho lasciato Milano che pioveva. Un taxi mi porta in centro, a Palermo. La città è blindata. Da poco più di un mese, la strage di Capaci. L’atmosfera è di piombo. Il sole a picco su piazza Politeama.

sabato 19 novembre 2016

Leggendo "ll piccolo principe"

“A me resta il colore del grano” (Antoine De Saint-Exupéry)

(Angelo Perrone) I grandi sono stati bambini almeno una volta, poi lo hanno dimenticato. Così, quando vedono un disegno a forma di cappello, pensano di aver visto un cappello e non un boa che ha inghiottito l’elefante.
Dovrebbero augurarsi di avere un guasto al motore mentre sono a bordo di un aereo di linea per atterrare fortunosamente, in un deserto come quello del Sahara, e iniziare un nuovo viaggio.

La cura dell'arte


giovedì 17 novembre 2016

In giardino

di Marina Zinzani
(Ascoltando In the Garden di Elvis Presley)

Sono spuntati dei fiori, potremmo raccoglierli. Certo, poi sfioriranno, ma avranno allietato una stanza, non credi? Ho visto una coccinella, porta fortuna, dicono. Magari accadrà qualcosa di bello. Lo senti il profumo dell’erba bagnata? Pensieri delicati, durante una passeggiata in giardino, dopo la pioggia.