di Paolo Brondi
Tratto da La vita spezzata
(con un commento di Angelo Perrone)
Spiaggia deserta
Spiaggia deserta
nel rosso crepuscolo
sabbia
sparsa nel vuoto
di
minuta conchiglia
la
sparge a grano a grano
come
clessidra del tempo
che
va
e
scopre nelle sue mani
(ap) Avere paura della vita ed
esserne travolti, trascinati in un vortice di allucinazioni. Non vivere ogni
giorno come se fosse l’ultimo respiro. Mescolare la realtà con i propri deliri
immaginari. Soffrire la precarietà e non riuscire a spendere l’esistenza. Scoprire
che le strade davanti a sé sono prive di sbocchi ed hanno smesso di
abbracciarsi. Non riuscire ad evitare una vita marginale, nella povertà o
disoccupazione, nella solitudine di chi non può più gioire, nella diversità non
accolta, e sconta nel presente la mancanza di speranze. Sono molte le ragioni
che portano alla fine ad una vita
spezzata. Nello spaesamento della solitudine, quando la folla sconosciuta è
così lontana.
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