Le coq rouge, di M. Chagall |
Il colore che più rappresenta l’idea del cielo, e del volo
di
Marina Zinzani
Nelle
sere d’estate s’insinua un pensiero, si guarda al cielo, alle stelle luminose,
e il blu ci appare avvolgente, una coperta nel fresco serale.
Il
divenire di ogni cosa passa dal blu: è blu il cielo di notte, poi la mattina
diventa azzurro, è blu il mare.
Larghe distese, sconfinate, che appaiono ai nostri occhi per ricordarci l’infinito e il viaggiare, il viaggio di un’onda, di una conchiglia sulla spiaggia, il viaggio in aereo, il viaggio di chi guarda al cielo esprimendo un desiderio, stella che si cerca, stella di chi abbiamo amato.
Larghe distese, sconfinate, che appaiono ai nostri occhi per ricordarci l’infinito e il viaggiare, il viaggio di un’onda, di una conchiglia sulla spiaggia, il viaggio in aereo, il viaggio di chi guarda al cielo esprimendo un desiderio, stella che si cerca, stella di chi abbiamo amato.
Il
blu è il bacio della buonanotte, il calore della propria casa quando scende la
sera, il cielo si trasforma, si incupisce, il caldo di una mano è rassicurante.
C’è
l’ora blu, quella fra la notte e l’inizio del giorno, un attimo sospeso,
magico. Il silenzio della natura. I
primi pensieri all’alba. Il desiderio di volare, ogni tanto.
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