Porto Palma, Caprera (foto ap) |
In vacanza spesso ci segue il rumore che ci ha accompagnati durante l’anno:
la ricerca del silenzio, per ritrovare sé stessi
di Marina Zinzani
Si
parte, finalmente. E’ tutto l’anno che si desidera questa vacanza, finalmente
si può staccare dalla routine, la donna non dovrà fare i soliti lavori di casa,
sarà servita in un ristorante, non dovrà rifare i letti perché alloggerà in
albergo.
Ci
sarà tanta gente in giro in agosto, le autostrade saranno da bollino rosso, le
città si svuotano tutte nello stesso periodo. Le spiagge e le località di
vacanza saranno invase da una moltitudine di persone in cerca di refrigerio, di
una pausa, più che meritata.
Raramente
ci sarà il silenzio. Quello è per chi si ritira in posti isolati, in
agriturismi sperduti, in baite di montagna, in località di mare poco
frequentate, dove la natura si respira, si sente, come cosa vivente.
Sarà
un silenzio interrotto dal canto di qualche uccello, o al massimo da pochi
turisti. Silenzio per ritrovarsi, per guardare il cielo e vedere qualcosa,
oltre le nuvole. La parola cielo, dal latino, significa celato, nascosto. Il
silenzio e il ritrovare se stessi stanno da quelle parti.
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