Il bacio di F. Haiez, 1859 |
Un incontro, la magia di quel momento
con lei
di Giovanna Vannini
Fu luce, fu gioia, di quella che pensavo aver
dimenticato, riposta in un cassetto dell'anima chiuso a chiave. Dovevo farmela
bastare, per un tempo che ancora non potevo definire ma che immaginavo, pianificavo,
essere a mio favore.
Luana sorrise dandogli suono, dandogli vita.
Mi sentii appagato da quel procedere in positivo e allora rimisi insieme
parole.
"Ero in buio
stamattina, una nottata passata a rimuginare. Succede, a te capita
mai?...”
Lei accennò un sì con la testa. “Negli
ultimi giorni a me capita spesso, ma passerà. Scusa non vorrei mai annoiarti
con i miei pensieri. Ma in fondo di questi tempi chi è che non ne ha?..."
Restò col sorriso sulle labbra Luana,
sprofondando i suoi occhi dentro i miei, che a quella intensità quasi
sobbalzarono.
Riprendemmo il cammino, in quella giornata di
febbraio in avventato tepore primaverile. "Scommetto che tu sai
ascoltare", disse ristoppando il passo all’improvviso. Avrei voluto
baciarla. Mi misi in ascolto.
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