Tracce dell’esistenza
di Bianca Mannu
Labbri stretti
arpeggiava orizzontale
insidie vaporose
Obbediente a sé - il corpo d’aria -
mi trascorreva sulla pelle ottusa
insistendo sulla nota
dello stesso pentagramma
come se altra non fossi
che stoppia di campo
e non qual ero:
cucciola chiusa
in amato altrove
Ancora replica senza mutamento
il querulo soffio
e non importa il luogo
e non importa la stagione
né quante ne possa io contare
in termini di solchi
sul volto e sulla fronte
Mi geme ancora addosso
il suo compito lagnoso
e m’inquina di carenza
l’obliosa mia latenza
d’ogni senso
quando nell’animo
assomiglio a quella me
che non sapeva
E ancora arpeggia
tenere insidie vaporose
quel vento
puntando con la sincope
al cuore del risveglio
ghermendo per la gola
la mia cara alienazione
Lo sgomento del lutto
il miele ignaro d’una volta
insapora per sempre
d’assenzio repentino:
mitico nodo delle braccia
mitica età raccolta in occhi chiusi
per sempre cari
- Assenti -
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