di Cristina Podestà
La società vive apparentemente sotto controllo, tuttavia mostra abbrutimento e mancanza di moralità. I giovani e le gare di Challenge. Rapimenti di bambini. Genitori che uccidono figli, figli che uccidono genitori. Qual è il mondo che i ragazzi erediteranno? Eppure c’è stato qualcosa di diverso, ecco la lezione da ripassare. E un altro mondo può ancora esserci. Le riflessioni di Cristina Podestà
Al giorno d’oggi impazza l’interesse sulle sciocchezze: si sosta continuamente su notiziole degne di poco conto come le coppie del secolo, quando si sposerà il tal calciatore o la tale attrice, se i figli di primo letto del protagonista del Grande Fratello vanno o meno d’accordo con la sua nuova fiamma.
Non è ammissibile che le persone che vivono alla deriva e in un’epoca devastata come quella di oggi non abbiano consapevolezza e si interessino di stupidaggini con tanto ardore.
Non sono nostalgica, non faccio dietrologie tanto per parlare, non mi piace guardarmi alle spalle se non per le cose più belle e importanti che hanno segnato un passaggio fondamentale nella mia vita.
Per il resto sono figlia del mio tempo, non voglio essere giovane per forza, accolgo il tempo che passa, adoro le donne che sanno portare le rughe e gli uomini con la pancetta data dall’età che inesorabilmente progredisce e dobbiamo accettare. Altrimenti se non si invecchia, si muore!
Esistono persone complessate, terribilmente spaventate dall’età che avanza. Ad ogni fase della vita c’è il bello e il brutto, ci sono sicurezze e no. Basta saper apprezzare l’idea dello scorrere del tempo e decidere se stare male perché l’età trascorre o stare bene finché c’è salute.
Se ci soffermassimo ad analizzare la nostra contemporaneità con occhi distaccati, con obiettività, senza sapere di esservi immersi fino ai capelli, ne usciremo sconvolti come dopo aver visto un film dell’orrore. Altro che botulino, partite di calcio in cui veniamo sconfitti, o spritz dall’alba al tramonto come principale obiettivo!
Talvolta credo di vivere una vita parallela, sento discorsi che non mi appartengono, sento, respiro e vedo un degrado sociale ed umano di cui individuo solo in parte le cause.
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