di Cristina Podestà
I raggi del sole danzano festosi in un cielo sereno a tratti; nuvole birichine si affacciano a turbare la tranquillità di una giornata iniziata sotto buoni auspici.
Il caldo è forte, asciuga i ruscelli e il respiro, ma è estate e ci si aspetta un calore che talvolta strina le piante, ma rassicura con le sue serate di vento tiepido e mare in bonaccia.
L’afa è adesso veramente troppa ma i corpi sudati trovano refrigerio nelle onde che rinfrescano anche le idee. Senza sosta la bandiera fluttua sulla riva, mentre il bagnino fischia continuamente ai ragazzi che non intendono fermarsi nemmeno di fronte ad un mare che promette burrasca e un cielo in cui l’azzurro ha lasciato posto al grigio plumbeo.
I più accorti prendono le loro cose e se ne vanno in attesa di un giorno migliore, i più giovani invece si divertono pazzamente a giocare nel campo di beach volley col vento contrario che scompiglia i capelli e i loro progetti.
Si fa sera. Nuvole adesso più buie e minacciose si accalcano su una spiaggia invasa da schiuma bianca e acqua di mare. Le tende si muovono ad un ritmo forsennato, gli ombrelloni sono quasi piegati.
C’è timore di un grosso temporale per la notte, ma quello che ora è nero e spaventoso, domani si sveglierà in un nuovo giorno utile al divertimento e al riposo, giorno in cui bambini, inconsapevoli della notte che deve arrivare, rideranno mostrando i dentini per un ignaro pericolo scampato.
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