Caso Sangiuliano, tra gossip e scandalo politico
(Altre riflessioni su Critica liberale 6.9.24, "Le tentazioni del potere")
(Angelo Perrone) La confessione pubblica del tradimento, con la scena madre delle lacrime, non è ancora l’atto finale dell’intrigo che scuote il governo. Gennaro Sangiuliano, aggrappato alla sedia da ministro, non riesce a mettere la parola fine alla storia più calda dell’estate bollente.
La dama bianca di Pompei, Maria Rosaria Boccia, invece non sta al gioco. Seconda donna “tradita” dal ministro (che relazione e che promesse) dopo la moglie, ribatte colpo su colpo. In diretta, con foto, video, documenti. Contesta, rilancia. Non appare direttamente, non spiega tutto.
Sono repliche, le sue, che chiariscono solo in parte, quel tanto però che serve al momento. Per il resto, accenni che generano altri sospetti. Magari saranno espliciti la prossima volta. Si preannunciano sequel densi di novità, e pericolosi.
Gli ingredienti e i personaggi tengono la gente sul pezzo. I fatti scivolano in una dimensione da gossip privato-sentimentale, surriscaldato dal meteo bizzarro. Cosa c’è di meglio dell’ennesima storia di tradimento sentimentale e rivalità a distanza tra donne?
Che tutto ciò accada nelle stanze della politica e ai vertici delle istituzioni passa in secondo piano, quasi non si avverte. Il senso delle cose è spalmato e disperso. Come se appunto non riguardasse un ministro, rivelatosi inadeguato di fronte ad una giovane donna in carriera.
La politica è sempre sotto la pressione di ambizioni, talora sfrenate, dentro e fuori dalla cerchia. Gente che punta in alto, e magari percorre vie diverse da quelle della professione e delle competenze. Il punto è rendersene conto, saper agire, mantenere saldo il decoro della funzione pubblica. Ma sappiamo bene quanto possa essere ampia, e dirompente, la vanità del potere, di fronte alle tentazioni.
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