di Giovanna
Vannini
Papa Francesco, un “Uomo del popolo preso in carico
da Dio”. Così mi piace definirlo. Mai avrei immaginato di ritrovarmi a scrivere
di un Papa. Mi ci hanno spinto i suoi modi casarecci, il suo
andare in tonaca bianca sprovvisto di orpelli a zonzo tra la gente, dispensando
abbracci non da Papa, appoggiando sulle ginocchia, come un nonno, ogni infante
che trotterellando gliene faccia richiesta,
scambiando il suo zucchetto papale con altri copricapo in offerta, non prima di un buffetto sulla guancia, con le mani nelle mani, e quello sguardo che punta dritto negli occhi.
scambiando il suo zucchetto papale con altri copricapo in offerta, non prima di un buffetto sulla guancia, con le mani nelle mani, e quello sguardo che punta dritto negli occhi.
Immensa è la distanza tra me e il suo Dio,
"Lui" Francesco, potrebbe davvero fare… un po’ di differenza, con la
sua croce di ferro che a “quella" Croce, finalmente riporta. Papa Bergoglio con i suoi saluti da buon vicinato,
sa rendere leggera la parola quando serve, solenne quanto basta. La mia strada
di fede da tempo si è parecchio perduta, il mio conto col Padre Eterno latita a
mettersi in pari, ma un Papa così… Non può che farmi bene!
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