di
Giovanna
Vannini
Ne ho visti
molti, li ho amati tutti. Per via di quella poesia che sostava in ogni sua
immagine, per via di quei silenzi traboccanti di sguardi, di espressione, per
quella lentezza che lasciava spazio al proprio sentire, immaginare, elaborare,
per quella capacità di condurti e trasportarti nel tempo, andando e tornando
usando la stessa inquadratura, mutandone la luce, l'atmosfera, la musica.
Mostri sacri del cinema
italiano e
straniero hanno reso servigio e servizio ai suoi capolavori, essendo sempre
quello che lui voleva fossero: perfetti nel loro dar vita ad altri. Ho scene di
alcuni suoi film incorniciate nella memoria, viste e riviste seduta in punta di
divano, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, con le mani incrociate sotto
il mento, lo sguardo fisso sullo schermo, il respiro corto, come a voler trattenere,
fare del suo mio. Succede, sempre mi succede davanti al bello.
(http://artigianascrittora.blogspot.it)
(http://artigianascrittora.blogspot.it)
Nessun commento:
Posta un commento