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Antiche mura, il gigante buono che abbraccia la città

di Paolo Brondi

Oltre le metropoli, molti sono i centri piccoli che ancora oggi conservano mura che cingono il centro storico. Abbondano in Toscana. Fra le più note, quelle di Lucca, S. Gimignano, Cortona, Montepulciano, Grosseto: cittadine che hanno conservato, con le loro mura, una delle testimonianze più preziose della loro storia. La fortificazione è storicamente uno strumento di difesa, un baluardo, seppur spesso molto modesto, ma ancor più ha avuto il pregio e il valore di far crescere nel suo interno una fisionomia urbana particolare e un humus culturale distinto e prezioso. Nel passato, chi viveva entro le mura nutriva in sé sicurezza, conservava il tempo perduto, trovava sicura condizione per una ricca vita sociale e interiore e riparo dall’ignoto e dai pericoli tutti d’intorno.
Nel giro dei tempi e del rapido mutarsi del gusto e della tolleranza, le mura sono state interpretate in vario modo e con interessi diversi. Spesso, nel caso di improvvide scelte politico-amministrative, sono state viste come intralcio alla spinta espansiva delle metropoli e destinate quindi a ridursi o a scomparire. Oppure ne è stata garantita durata a beneficio della godibilità turistica, quali esempi di mirabile architettura, o come importanti elementi del paesaggio urbano. Meglio riuscita la persistenza delle mura, anche abbellite da soluzioni nuove ed in linea con le visioni attuali, quando salvaguardate da strumenti giuridici che conciliano la difesa e il mantenimento dei centri storici con la giusta e normale espansione della città. L’esempio di Lucca è esemplare: le sue mura sono la testimonianza più fedele del suo sviluppo urbano ove l’antico mai è stato compromesso dallo sviluppo del nuovo. Oggi, sulle mura di Lucca trionfa il verde, l’aria è profumata, e ogni cittadino passeggia e ha i suoi momenti di poesia.

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