di
Marina Zinzani
Essenze
profumate, ricerca dell’Oriente. Essenze offerte in un negozio, che arrivano
alla mente sotto forma di note per l’olfatto. Cambiare. Essenza di ricordi. No,
i momenti quando si vivono appaiono confusi e veloci. Il ricordo li seleziona,
li incasella, sa scindere ciò che era bello, ciò che appare dopo anni con
struggenza. Si disegna quasi la felicità, come una donna apparsa qualche volta,
misteriosa e velata, e poi scomparsa.
Le
essenze che si ricercano nei libri. Tasselli misteriosi di un puzzle, la
ricerca della verità, o di un consiglio, o del segreto per vivere. Essenza fra
migliaia di fogli, parole scritte che diventano parole in un cofanetto
prezioso, parole e frasi, frasi e forse qualche aiuto. Essenza del cibo, quello
che nutre il corpo, ricerca del piacere, accompagnatore durante incontri,
piacevoli serate, sottofondo di vita insieme. Anche sottofondo di solitudini.
Cibo e silenzio.
Essenza
di un abito, di un nuovo taglio di capelli, di una nuova giacca o camicia.
L’idea, così umana, che un abito sia una bacchetta magica per qualche ora, per
qualche tempo. Per piacere di più. Essenza di una giornata in riva al mare, su
una panchina con un giornale in mano. Ricerca continua, ricerca di qualcosa che
plachi l’animo, che riesca a collocare da qualche parte ciò che è difficile
collocare, per fare meno male. Si chiede troppo, spesso. Agli eventi, alle
essenze di un profumo, di un libro, di un cibo. Non c’è niente che plachi.
Bisogna, forse, solo guardare il sole che illumina una scia del mare, e restare
in silenzio.
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