di Angelo Perrone
(Commento a Ciao
Mario, PL, 27/7/19)
Ha
commosso la storia di questo carabiniere. Mario
Cerciello Rega, vicino al cuore di tutti. Uomo semplice, che aveva appena
coronato il sogno di creare una famiglia, che faceva il suo dovere anche in
borghese e oltre l'orario, e molto di più. Spendeva il suo tempo libero per il
volontariato. Accompagnava malati e persone sole, si rendeva utile in ogni
modo.
Una
morte così assurda, lui vittima di traffici, droga, giri viziosi del sottobosco
della città: quei due turisti americani alla ricerca dello sballo a Trastevere,
e di una vendetta per essere stati truffati da chi vive di espedienti, aspirina
al posto della cocaina.
Sono
stati commoventi i fiori deposti spontaneamente dalla gente, i messaggi, gli
striscioni appesi sui muri, quelle sirene della polizia suonate di istinto
sotto il comando dei carabinieri in segno di solidarietà, tutti partecipi, senza alcuna
rivalità. Per una volta le istituzioni, attraverso i loro uomini, quelli più
semplici, sono apparse vicine a tutti noi.
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