Uno stile indimenticabile
di Marina Zinzani
Quando si pensa a Catherine Spaak, inevitabilmente si va anche al suo programma “Harem”, che ha condotto tanti anni. Erano chiacchiere fra donne, a cui si aggiungeva alla fine un uomo.
Non erano chiacchiere frivole, si entrava in punta di piedi dentro argomenti interessanti, profondi, anche leggeri, in una sorta di incontro rasserenante. Il mondo femminile in tante sue sfaccettature e alla fine il punto di vista di un uomo. L’atmosfera orientale rendeva quel salotto suggestivo, ma era l’impronta che Catherine Spaak dava a quegli incontri a renderlo luogo ameno, un appuntamento gradevole del sabato sera. E l’impronta era appunto gentile, intelligente, elegante.
Erano lontani a venire i programmi urlati, volgari, che entrano nell’intimo delle persone per farne palcoscenico da ridere e deridere, certo per fare audience. Questo sopra a tutto. Era lontana un altro tipo di tv, ben diversa dallo stile di Catherine Spaak.
Bellezza che si è mantenuta negli anni, quasi come una bellezza dell’anima che si è manifestata nello stile, nel modo di essere, quasi una persona che ricordava che gli anni possono essere solo un dato anagrafico, Catherine Spaak se n’è andata in punta di piedi. Ancora una volta con stile. Senza social, senza clamori. Un altro pezzo di mondo che se ne va, in questa realtà così spesso disorientante.
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