di Cristina Podestà
Il festival di Sanremo mi preoccupa come non mai. Al di là delle canzoni, che non mi paiono granché o, comunque, non all’altezza di quanto decantate e gridate sui media come capolavori (mah!), mi pare sia un contenitore attraverso il quale passa tutta la nostra vita.
Ci passa la lotta femminista, la politica, il Presidente della Repubblica; ci passa la trasgressione, i cantanti di ieri, quelli incomprensibili di oggi, un abbigliamento trash come mai visto a fianco della declamazione della nostra Costituzione.
Mediaticamente ci spacciano problemi terribili come la guerra accanto ad un pazzo che distrugge il palco e che viene ascoltato e viene data voce alla sua follia.
Non ho mai assistito ad un fatto del genere ma, proprio per questo, mi si consenta di essere preoccupata se non spaventata.
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