di Cristina Podestà
Stamattina ho incartato il sorriso con cui mi ero svegliata perché le strisce di pioggia sui vetri mi hanno messo di malumore. Aspetto da giorni il bel tempo e speravo che oggi fosse una bella giornata.
Poi ho pensato a tutto ciò che c’è di brutto in giro, alle malattie e alle guerre, ai sonni infranti dei popoli di Siria e Turchia, alle bare bianche di Cutro che il presidente Sergio Mattarella ha osservato con sgomento pochi giorni fa.
Allora mi sono alzata e, scartato nuovamente quel sorriso messo via poco prima, l’ho indossato ben consapevole poiché non era il caso di tenerlo nascosto e dunque l’ho sfoggiato nonostante tutto, nonostante una grigia giornata che par di novembre.
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