Violenze e
prevaricazioni anche nel mondo, patinato, della moda maschile: l’uomo si trova
per una volta ad assumere il ruolo della vittima
di Marina Zinzani
L’onda
nera arriva anche nel mondo della moda, e questa volta il tema molestie tocca
gli uomini, i modelli. Anche loro hanno qualcosa da dire, anche loro raccontano
di molestie, e di compromessi per fare carriera. Gli
uomini sono ancora più schivi delle donne in queste vicende, hanno paura del
giudizio degli altri, di vedere identificata una preferenza sessuale,
un’etichetta, che poi resta addosso tutta la vita.
Il
bello dei vestiti, delle riviste patinate, di servizi fotografici in luoghi da
sogno, il bello di un mondo che sembra pieno di promesse, di guadagni,
luccicante, con feste e conoscenze facili, una notorietà cercata che appare
vicina, e poi, e poi i vestiti hanno altre sembianze, le luci si spengono, le
pagine ingialliscono, gli abiti appaiono orrendi, il proprio corpo è merce,
desiderata da qualcuno.
Finisce
l’illusione di un mondo, che ha qualcosa del sogno. Anche se tante luci si
erano già spente in passato, basti pensare alle modelle e all’anoressia esposta.
Gli uomini non sono indenni dal contesto della prevaricazione. In quanto anche
deboli, ricattabili, pedine da usare, come tanti esseri umani.
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