Ila e le ninfe, di J. W. Vaterhouse |
Scende
la rugiada, il profumo del futuro
(ap)
Quando piove dolcemente, l’asfalto rilascia un profumo che odora di rarefatta
rugiada. Cadono gocce lievi dal grembo delle nuvole. Fiuti la primavera che
avanza a passi lenti e senza impeto, scalzando il buio dell’inverno. E’ allora
che torni a respirare a pieni polmoni, libero da qualche peso di troppo, e ti
senti più felice. Disponi di più tempo per uscire dal naufragio.
Senti
che è giunto il momento di decidere ad occhi aperti, di avere un cuore più
grande e sfrontato. Ti sembra superata la frustrazione della vana colluttazione
con la vita. Le parole che si erano fermate sulla punta della lingua ed erano
sprofondate in fondo al cuore si trasformano in voce viva.
Percezioni
oscillanti e non prive di inquietudine, che comunque hanno il potere di
rinfrancarti con il mondo, già a partire dall’oggi, trasformando una giornata
iniziata male in un’altra da assaporare, e da ricordare nei giorni a venire.
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