Mostra alla Tardini Gallery, Venezia |
Il tempo che viviamo e il mondo che osserviamo:
gocce di un mare immenso
di Lorenzo Mullon
Desidero ringraziare lo sporco che mi avvolse da principio con un vero abbraccio
Desidero ringraziare lo sporco che mi avvolse da principio con un vero abbraccio
il terrore che mi fece
risalire sulla battigia
dove ammirai il mare in tempesta senza farmi sfiorare
il cadavere di un uomo lungo la strada
che sembrava uno straccio
ed era uno scrigno di luci in movimento
il passato e il futuro
due sponde lontanissime
eppure vive e presenti
che permettono alla mia linfa di scorrere
i tagli che lavorano la corteccia
la scure che piega in due
il fuoco che ricompatta in una leggerezza misteriosa
la dispersione della cenere
il vento amico
la goccia d'acqua
quella unica originale e non altre
dove ammirai il mare in tempesta senza farmi sfiorare
il cadavere di un uomo lungo la strada
che sembrava uno straccio
ed era uno scrigno di luci in movimento
il passato e il futuro
due sponde lontanissime
eppure vive e presenti
che permettono alla mia linfa di scorrere
i tagli che lavorano la corteccia
la scure che piega in due
il fuoco che ricompatta in una leggerezza misteriosa
la dispersione della cenere
il vento amico
la goccia d'acqua
quella unica originale e non altre
che mi ha fatto rifiorire
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