lunedì 16 aprile 2018

La mezza età

Ritratto di donna, di E. Degas
I cambiamenti nel corpo e nella mente: la stagione della maturità

di Marina Zinzani

La mezza età: non è più chiaro il confine che annuncia un nuovo periodo della vita, fatto di un’idea di ore serali, tardo pomeriggio, momento riflessivo e intenso, a tratti malinconico.
L’idea di un signore che ti ricorda che sei a metà strada, un po’ di più di metà strada, e tu che hai fatto? Come hai vissuto? Non è mica eterna la strada, guarda, la strada si sta accorciando, tu senti un’aria nuova, non sempre così piacevole.
Perché gli aspetti che entrano in questo contesto sono tanti, e tante le sfumature: i primi capelli bianchi, la pelle che cambia, le rughe, il corpo che si modifica, ogni cosa va verso una direzione e subentra allora l’idea di fermare questo vento non così piacevole. La donna soprattutto ne risente, la giovinezza sembra patrimonio più dell’idea femminile, per l’uomo ben venga la maturità, il fascino che può acquisire anche con gli anni, forse proprio grazie agli anni.
La donna e il suo corpo che cambia, cosa importante su cui si basa tanto della cosmetica, della moda, fino ad arrivare a poca distinzione fra mamme e figlie adolescenti, almeno nel vestire, nel parlare, negli interessi: il rapper piace anche alla madre, si cavalca un ideale, forse soprattutto occidentale, di giovinezza a tutti i costi. Cosa spregevole lasciarsi andare agli anni che passano, l’idea di appassire piano piano.
La chirurgia estetica di donne alla tv spesso crea dei volti anomali, non migliori di quelli che sarebbero stati con le rughe, così artefatti da lasciare imbarazzati. La donna comune fa quello che può, coltiva il suo corpo nel poco tempo che ha, in un’età in cui deve occuparsi dei genitori anziani e dei figli,  del lavoro e della casa, in una sorta di giostra che segna sul volto l’ansia e la corsa quotidiana.
Una buona lettura, una tisana, un ritaglio di tempo per se stessi, lontano dai rumori, dai condizionamenti, dagli ideali irraggiungibili, in armonia con gli anni che passano che, ha detto qualcuno, si potrebbero considerare solo un numero. E se sono solo un numero, allora si può far vivere la persona di dentro, quella che non ha età, ma che aveva speranze, aspettative, talenti, voglia di fare, di conoscere, di viaggiare, di assaporare cose interessanti ma non ne ha mai avuto il tempo, il modo, la possibilità. Far vivere tutto questo in qualche modo, in una dimensione anche dal divano di casa, in un regalo a se stessi. Non più rincorrere la bellezza del corpo, ma quella interiore, e allora ogni cosa luccicherà un po’ di più.

1 commento:

  1. Tutto pare tormento
    nel memore vivere…
    passioni complicate..
    giovinezza perduta
    persone amate e lasciate
    discussioni, voci immote..
    affari, lettere lette e negate..
    che resta ancora
    se non vincer la pena
    e sperare di più ?

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