di Marina Zinzani
Ci eravamo abituati a vederlo sul canale Gambero Rosso, in cucina con Vito, a fare le ricette emiliane, con sua moglie sempre presente. Una bella famiglia. Tanto amore. E quell’amore veniva messo nel preparare quei piatti da mangiare la domenica, in una semplicità quasi perduta, preziosa. C’era anche il nipote di Vito nell’allegra combriccola che allietava le serate, e il preparare il cibo diventava ricordo, vita vera, e il conservare la memoria di un tempo attraverso le ricette tradizionali.
Roberto cucinava con passione, coltivando i sapori di una volta e dei valori semplici, come cucinare per qualcuno, la cura che si ripone nella preparazione di un pranzo, sinonimo di attenzione e di amore per chi siederà a quella tavola. Evocava un mondo lontano, che si sta perdendo. Ben lontano dai fast food, dai cibi di tendenza. La conservazione della memoria attraverso il cibo.
E soprattutto è stato così bello, positivo, vedere un gruppo di persone che ci ha fatto sorridere, non solo guardare ricette. La televisione è piena di trasmissioni sulla cucina. Ma Roberto Bicocchi ci ha regalato un mondo diverso. Nella sua umanità lo abbiamo sentito una presenza familiare, come un padre pieno di cura e attenzione nelle cose che fa, una figura calda e amorevole. Ci mancherà.
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