La qualità delle cose importanti
di Marina Zinzani
Il saggio si rende conto, dico io, che le ricchezze sono riposte in un luogo diverso da quello in cui vengono ammassate: bisogna riempirne l’animo, non la cassaforte. (Seneca)
Si palesa l’estate, il divertimento, l’amabilità di una compagnia, i frutti degli alberi, le pesche, le albicocche, le ciliegie. Si cerca di farsi largo fra gli affanni, si cerca quell’insenatura in cui giacere, come il momento dell’alba e quel senso di libertà che dura pochi attimi, in libertà sono i pensieri, come le riflessioni della sera e la mente che appare incantata da un panorama imprevisto, o dal pensiero di una cosa piacevole da lì a venire.
L’estate è l’apertura, il sole che splende, qualche raggio sembra arrivare, avvolgendo l’aria di sapori, di profumi, di un senso di quiete. Arriveranno altre stagioni, con foschie e temporali, con il freddo e la malinconia di giornate, ma in quell’anfratto ora si pensa al presente, a godere del presente.
Quale bene più prezioso di quei momenti, in quell’angolo che si cerca di proteggere dagli sguardi invidiosi, degli dei soprattutto, in cui percepire i frutti di un albero che ha conosciuto tante intemperie? Quale regalo il saper cogliere il valore di quei momenti, di pausa, di una breve felicità concessa?
Nessun bene materiale saprà dare tanto quanto un’emozione, con il cuore finalmente in pace.
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