Quando
la meta ci sembra irraggiungibile, c’è la tentazione delle scorciatoie: l’illusione
del mondo artificiale della droga
di
Catia Bianchi
(Commento a “Modica
quantità”, il falso problema nello spaccio di stupefacenti, PL, 22/2/19)
Detenere
e usare modiche quantità di sostanza stupefacente può anche configurare - anzi
configura - fatti di lieve entità, ma il fatto gravissimo sta a monte ed è
costituito da ciò che induce ad utilizzarle.
Viviamo
in una società in cui si sono persi di vista il senso di responsabilità e il
sacrificio, necessari per ottenere qualunque cosa. Quel qualcosa che vorremmo
raggiungere chiamiamolo "sogno". I sogni stanno in alto, perciò è più
difficile raggiungerli. Ecco allora che si sogna in maniera artificiale.
Ma,
tanto o poco che sia, è pur sempre un’illusione, e pertanto effimera. Quindi,
oltre a prendere atto dei limiti della disciplina normativa per contrastare le illegalità
ed avere le idee più chiare nell’individuazione dei mezzi per farlo, è di
fondamentale importanza ritrovare certi valori perduti, per primo quello della vita.
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