(Angelo Perrone) L’arrivo di un “tecnico”, come Mario Draghi, nel governo del paese solleva sempre da noi l’eterna e scontata discussione sul rapporto tra tecnici e politici, tra le scelte dettate dalle competenze scientifiche e quelle proprie della politica.
Trascuriamo il fatto che un buon tecnico deve anche avere attitudine politica, saper ascoltare la società civile, e che un politico bravo è anche dotato di competenza ed esperienza: il divorzio tra le due categorie si consuma nell’indifferenza alle ragioni altrui.
La partita di Mario Draghi è appena cominciata. Certo serve fare tesoro delle esperienze accumulate e sfruttare le capacità di dialogo e di interazione.
Però c’è anche altro, partendo dalla consapevolezza che Mario Draghi non è un demiurgo, o un salvatore della patria, perché nessuno può esserlo realisticamente.
Il paradosso è che il nuovo venuto avrà reso un servizio al paese se riuscirà a saldare la cesura esistente tra la cultura tecnica e quella politica. Se sarà in grado di mettere la competenza a disposizione della ricostruzione del dialogo tra la gente e le istituzioni, rendendola un volano utile per restituire la fiducia verso la cosa pubblica.
"La partita di Mario Draghi è appena cominciata" e gia' son spuntate fuori certe circolari a proposito di "spending review" che non si leggevano piu' dai tempi della Sig.ra Madia (fiera Ministra del Governo di quel signore del 2% , peraltro mai eletto, che annovera tra i suoi gagliardetti quello a memoria di quella riforma che anniento' il Corpo della Polizia Forestale accorpandolo all'Arma dei Carabinieri, senza neanche degnarsi di chiedere ai diretti interessati cosa pensassero del fatto che a fronte di un concorso fatto per entrare in un corpo "civile" si ritrovassero, dopo vent'anni di servizio, in un corpo militare); quella tanto sbandierata riforma della P.A. che ufficialmente passava per semplificazione, digitalizzazione snellimento di procedure ma che di fatto ha portato alla chiusura, per esempio, di numerosi presidi di Polizia sul territorio; e' tornato alla luce, proprio in questi giorni, uno di quei decreti attuativi che individuava tutta una serie di uffici della Polizia di Stato da sopprimere, tanti dei quali gia' soppressi, tra i quali, ad esempio, tutte le Sezioni di Polizia Postale presenti in ogni capoluogo di provincia...
RispondiEliminawhatever it takes...
Facciamo una bella cosa, smettiamola di sprecare milioni di €uro per l'allestimento di seggi elettorali, facciamo un bel concorso per titoli ed esami per la copertura di 18 incarichi governativi presso i Ministeri Italiani e 4 posti riservati alle maggiori cariche dello Stato , magari apriamo le graduatorie anche a docenti esteri, cosi' in futuro potremmo avere l'onore di essere rappresentati da un Presidente del Consiglio come il Professor Paul M. Milgrom, premio Nobel per l'economia 2020, chi meglio di lui saprebbe gestire l'azienda Italia? perche' accontentarci di Draghi? ....