di Maria Cristina Capitoni
Ancora
l’acqua riempie la gola
il mare agitato non offre più sponda
il vento confonde il confine
ammucchiando le onde
l’affanno distoglie la vista e la mente
annego
di nuovo quel pianto
ho ancora le scarpe schizzate di fango
mi piego e raccolgo il respiro
è finita.
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