di Cristina Podestà
La luce del sole a occidente segnala la fine del giorno, la lingua di fuoco accarezza la valle ed il mare. Un fioco silenzio accoglie la luna che fa capolino e accende le stelle pian piano, lassù.
Intorno nessuno, solo io e te nella pace assoluta di un giorno alla fine, di un giorno passato nella dolce atarassia che ci conviene e ci contraddistingue.
I gabbiani volano intorno, sorridiamo felici del contatto con la sabbia umida e ci sentiamo lontani dal traffico, dai media, dalle urla strozzate delle genti caotiche e impure, da chi ordisce trame, da chi fa soffrire i popoli, lontani io e te da chi grida vendette, da chi fa del male, da chi odia e racconta bugie.
Il mare alza l’onda e bagna i tuoi piedi. Corriamo a perdifiato senza meta, senza sosta, per la sola gioia di vivere il momento di libertà. E così, improvvisa, sopraggiunge una sera di fine estate, palpabile e mite, assonnata e capricciosa come le onde del mare.
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