di Cristina Podestà
Un dolore sordo si insinua tra le pieghe delle nostre imperfette anime. Dopo vento caldo, un mare quasi ristretto, i ghiacciai sciolti, la terra screpolata, la siccità, arriva la tragedia!
Siamo quasi diventati insensibili. Ogni giorno torrenti di acqua, funivie che si spezzano, ponti che crollano. Nessuno è responsabile, nessuno mai. Ma chi può consolare le madri, le mogli, i figli rimasti da soli?
Nessuna retorica, un silenzio potente mi urla dentro, insieme ad una rabbia per ora gestibile. Una preghiera per tutti loro.
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